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Cinema: quando i detenuti vanno in sala

Ieri nel carcere Altri sguardi, 5 film con giuria carcerati

Redazione Ansa

(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 6 OTT - La domanda era ben posta: "Ho visto nel film qualcosa che mi ha ricordato 'Il vecchio e il mare' di Hemingway". Ma dalla sala la voce stentorea di un uomo con fez bianco ha replicato con disincanto tipicamente romano: "L'avevamo capito tutti de Hemingway, mica solo te". Questo uno dei momenti più belli dell'incontro di ieri al carcere romano di Rebibbia tra i detenuti e il regista e gli attori di Non è un paese per giovani. Quarto appuntamento, sui cinque previsti, di Altri sguardi, rassegna competitiva, con tanto di pubblico e giuria di detenuti, che aveva appunto in programma la proiezione del film di Giovanni Veronesi e poi l'incontro con lui e due attori del film: Giovanni Anzaldo e Filippo Scicchitano. E va detto che da parte del centinaio di ospiti del carcere romano, a parte un iniziale imbarazzo nell'incontro moderato da Laura Delli Colli, le domande non sono mancate. E tutte adeguate. C'è chi ha difeso l'Italia da cui fuggono i protagonisti del film di Veronesi ("nun bisogna butta' giù 'sto Paese"), chi ha ricordato che la voglia di fuga di Anzaldo e Schicchitano era la stessa che avevano loro da giovani e chi, infine, ha fatto un parallelo tra le difficoltà che il regista ha avuto a Cuba (dove è stato girato in parte il film) e la burocrazia del carcere ("qui stamo messi uguale"). I film già passati in concorso sono Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, La ragazza del mondo di Marco Danieli e L'ora Legale di Ficarra e Picone, mentre manca ancora Lasciati andare di Francesco Amato, con Toni Servillo, Carla Signoris, Luca Marinelli e Veronica Echegui che passerà giovedì prossimo. Altri sguardi, ideata e promossa dall'Associazione Mètide, con il sostegno del MiBACT, Direzione Generale per il Cinema, nasce per iniziativa dell'associazione fondata dall'attrice Ilaria Spada e Raffaella Mangini, cofondatrice di Mètide. Collabora poi con Mètide, come consulente scientifico, Clementina Montezemolo, psicologa psicoterapeuta. Con questa rassegna l'Istituto accoglie un progetto articolato che va oltre i film. È prevista infatti la creazione di uno sportello di counseling, ovvero un supporto per il personale al lavoro nell'Istituto carcerario, e un laboratorio che seguirà la rassegna - destinato esclusivamente alle detenute - con un'esperienza formativa attraverso la sceneggiatura. (ANSA).
   

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