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Parità genere: Miur,documento per Università ed Enti ricerca

Dieci raccomandazioni da bilanciamento presenze a fondi a atenei

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Bilanciare la presenza di ricercatrici e ricercatori nella ricerca finanziata dal MIUR, mirare al bilanciamento di genere nella composizione dei panel incaricati della selezione dei progetti di ricerca da finanziare e formare i loro componenti sulle problematiche specifiche della valutazione di genere; dotare le università del bilancio di genere per monitorare i loro progressi verso gli obiettivi di parità; inserire, tra i parametri di valutazione degli atenei, la presenza di strutture di ricerca e di iniziative didattiche e formative sui temi di genere e introdurre a tutti i livelli regolamentari e statutari specifiche misure volte al riequilibrio delle componenti maschili e femminili in organismi, commissioni, comitati.
    Sono alcune delle dieci raccomandazioni finali del documento "Indicazioni per azioni positive del MIUR sui temi di genere nell'Università e nella Ricerca", elaborato dal Gruppo di lavoro "Genere e Ricerca" e presentato questa mattina al MIUR. Le raccomandazioni, contenute nella parte finale del documento, sollecitano le università e gli enti di ricerca vigilati dal MIUR anche a incentivare la creazione e l'utilizzo di variabili e dati disaggregati per sesso nell'ambito della ricerca e dell'istruzione e nei campioni utilizzati per gli studi scientifici, a includere il genere come contenuto trasversale, a creare appositi repertori di esperte ed esperti in queste tematiche che formino i valutatori dei panel incaricati della selezione dei progetti di ricerca da finanziare, a introdurre le specificità di genere nella declaratoria dei raggruppamenti disciplinari universitari e a monitorare l'attuazione del Piano Lauree Scientifiche 2017-2018 anche nell'ottica dell'orientamento delle studentesse verso le discipline STEM.
    "Il documento presentato oggi - ha affermato la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli nel messaggio inviato agli organizzatori - mette chiaramente in evidenza come essa dipenda dalla persistenza di varie forme di discriminazione, ma anche da fattori esterni alle istituzioni di ricerca, come la difficile conciliazione vita/lavoro e sottolinea come la diseguaglianza determini una perdita di talenti, di saperi, di valore nella ricerca e nell'insegnamento universitario. Per superare questa situazione e raggiungere dunque l'obiettivo della parità di genere, occorre agire contemporaneamente sia sulla presenza di entrambi di sessi nei gruppi di ricerca e nei vari livelli decisionali, sia sulla presenza della dimensione dei genere dei contenuti della ricerca. Il documento rappresenta uno sforzo importante che amplia e integra quello rivolto al mondo della scuola nel perseguimento della parità tra donne e uomini".
    (ANSA).
   

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