(ANSA) - VIBO VALENTIA, 8 GIU - Nei pressi della fornace di
San Calogero, la sera dell'omicidio di Soumayla Sacko, il
maliano 29enne ucciso con un colpo di fucile, c'era anche
Fortunato Pontoriero - padre di Antonio, l'uomo sottoposto ieri
a fermo con l'accusa di essere l'autore del delitto -
proprietario di un terreno adiacente, il quale, alla richiesta
di aiuto da parte dei due feriti, avrebbe riposto "che non ne
voleva sapere nulla". A riferirlo ai carabinieri della Compagnia
di Tropea è stato Madhieri Dramé, il cui racconto è confluito
nel decreto di fermo emesso dalla Procura di Vibo Valentia nei
confronti di Antonio Pontoriero. Dal decreto di fermo emergono
anche i tentativi dei familiari di Pontoriero, una volta
convocati dai carabinieri e intercettati, di concordare delle
versioni e la preoccupazione per la rilevanza mediatica del caso
con la necessità di orientarla: "Dobbiamo trovare il giornalista
giusto, per questo ci impegniamo, adesso vediamo le cose come
vanno, qua adesso ci sta troppo movimento".
Padre del fermato,'non ne voglio sapere'
Il racconto di uno dei maliani contenuto in provvedimento fermo