Basilicata

Area petrolifera, il futuro non è roseo

In Val d'Agri continuano spopolamento e deindustrializzazione

Redazione Ansa

(ANSA) - POTENZA, 20 GIU - Nel "comprensorio petrolifero" della Basilicata gli investimenti delle compagnie avviati negli anni '90 "non hanno modificato né le tendenze allo spopolamento dei comuni né i processi di deindustrializzazione dell'apparato industriale ed artigianale preesistente". E' la prima conclusione alla quale è giunta la rivista "SpazioAperto" della società lucana "Territorio", dell'economista lucano Leonardo Cuoco, in uno studio - pubblicato sul numero di maggio-giugno - intitolato "Le dinamiche della popolazione e delle strutture economiche del comprensorio petrolifero della Basilicata: dal 1991 al 2015". Lo studio spiega subito dopo che "i fenomeni di inversione di tendenza o di resistenza si sono limitati, invece, solo ad alcuni comuni, per alcuni dei quali, tuttavia, lo sviluppo risulta dai grandi cicli infrastrutturali del passato (bonifica, riforma agraria, irrigazione), quelli cioè finalizzati ad ampliare le basi produttive del territorio".
   

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