(ANSAmed) - TEL AVIV, 22 MAR - "La legittimità di Gerusalemme
e del Golan sono determinate dal popolo palestinese e da quello
siriano". Lo ha detto Nabil Abu Rudeina portavoce del presidente
Abu Mazen. "Qualsiasi decisione presa dagli Usa - ha aggiunto -
è contro la legge e la legittimità internazionale. Non ha alcun
valore, non darà legittimità all'occupazione israeliana e
rimarrà lettera morta". Ma - ha concluso - accrescerà solo "la
tensione nella regione".
L'Egitto "ha confermato la propria posizione che considera il
Golan siriano come un territorio arabo occupato": lo scrive
l'agenzia Mena citando un comunicato del ministero degli Esteri
egiziano. La posizione del Cairo è basata sulla "legittimità
internazionale" creata da varie risoluzioni dell'Onu con "in
testa" la numero 497 del 1981 contro l'annessione israeliana.
Il comunicato "mette l'accento sulla necessità che la
comunità internazionale rispetti le risoluzioni" e "lo Statuto
delle Nazioni Unite" che giudicano illegittimo "appropriarsi di
territori con la forza", riferisce ancora l'agenzia ufficiale
egiziana.
Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald
Trump sulle alture del Golan possono "destabilizzare la regione"
e dunque è opportuno che restino "solo una proposta". Lo
dichiara il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla
Tass.
Anche la Siria denuncia con forza le dichiarazioni di Trump.
Lo riferisce l'agenzia governativa Sana, che cita un
comunicato del ministero degli Esteri di Damasco. "Le
dichiarazioni di Trump - si afferma - non cambiano la verità,
perché il Golan è e rimarrà siriano". La Siria ha denunciato le
affermazioni di Trump come "una violazione delle risoluzioni
internazionali" circa l'illegittimità della presenza israeliana.
(ANSA).
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Golan: presidenza palestinese, Usa contro la legge
Russia, Egitto e Siria condannano presa di posizione Trump