(ANSAmed) - ROMA, 24 NOV - - Immagini per raccontare la vita
quotidiana dei richiedenti asilo di un centro di accoglienza in
Italia e combattere gli stereotipi sul fenomeno migratorio. È
questo l'obiettivo di "Tra 5 anni", una mostra fotografica
visitabile dal 25 novembre al 23 dicembre alla Casa del Popolo
di Settignano con gli scatti di Agnese Mosi. La fotografa ha
ritratto i migranti ospiti del centro Villa Pieragnoli di
Firenze, che fa parte del Sistema italiano di protezione dei
richiedenti asilo e rifugiati Sprar, cogliendone momenti della
vita quotidiana, aspirazioni, percorsi di integrazione e
prospettive sul futuro.
"Mi piace fare fotografia di reportage, con foto non posate
nelle quali raccontare le storie delle persone. Così è nato il
mio interesse per le storie intense dei migranti", racconta
Agnese Mosi ad ANSAmed. "Non mi interessava raccontare il
percorso alle loro spalle, ma il loro presente e le speranze per
il futuro".
I protagonisti dei ritratti realizzati in bianco e nero sono
Assami, Wahid, Nour, Progress, Answer e Yussuf. Sono giovani del
Burkina Faso, Nigeria, Ghana, Afghanistan e Pakistan. Prima di
scattare, Mosi ha conosciuto i protagonisti delle immagini, ha
condiviso con loro la quotidianità del centro e delle attività
esterne. "Se devi raccontare una storia è importante che tu
prima conosca le persone", e che si abituino alla presenza della
macchina fotografica.
A conclusione del progetto, una domanda per tutti i ragazzi:
dove e come ti vedi tra 5 anni? "La risposta è un ritratto di
ognuno con in mano una lavagnetta con scritta la loro speranza
sul futuro".
Da maggio a ottobre, Mosi ha seguito la vita dei sei ragazzi,
nella formazione, nei tirocini, nelle scuole, ma anche nei
momenti di festa, di amicizia, di riflessione. "Mi ha colpito il
modo in cui sono stati aperti all'accoglienza. Un fatto che
sembra un po' un paradosso", pensando a quante difficoltà spesso
vivono i migranti a causa degli stereotipi e della diffidenza
nei loro confronti. "Quando fotografo lo faccio per una mia
esigenza di raccontare una determinata situazione. Spero che
qualcuno, guardando queste foto, perda qualche pregiudizio.
Spero di farlo almeno in una persona: il mondo sarebbe già
migliore", dice Mosi. Scatti per cambiare la narrazione dei
migranti e per far capire "che sono persone che lavorano, che
studiano, come tutti".
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Fotografia: "Tra 5 anni", sogni e vita quotidiana migranti
Scatti Agnese Mosi su progetti richiedenti asilo Firenze