(ANSAmed) - IL CAIRO, 9 DIC - Un canale tv dei Fratelli
musulmani, Mekamelin, ha diffuso nei giorni scorsi la
registrazione di una conversazione tra alti militari, nella
quale questi ammetterebbero di aver "falsificato" prove contro
l'ex presidente Mohamed Morsi, nel processo per spionaggio in
favore di Hamas, per il quale è stata chiesta la condanna a
morte.
Il dossier è stato inviato dal procuratore generale al
tribunale militare, riferisce oggi l'agenzia Mena, che definisce
la registrazione "fabbricata".
Le intercettazioni infatti, secondo l'agenzia ufficiale
egiziana, sarebbero farse e costruite ad arte. Secondo la
procura generale si tratta di "registrazioni e telefonate,
attribuite a personaggi pubblici e dirigenti dello Stato,
fabbricate e falsificate con l'uso di tecniche moderne, con
l'obiettivo di seminare discordia, destabilizzare la sicurezza
della società e influenzare i giudici incaricati dei processi ai
vertici della formazione terroristica (tra cui Morsi, ndr)".
"La Confraternita è in uno stato di sbando totale e utilizza
i media, sostenuti da soggetti stranieri, e siti web sospetti",
sempre secondo la procura, che ribadisce "di proseguire il suo
lavoro con totale indipendenza, autenticità e giustizia, e senza
farsi influenzare dai conflitti tra le diverse correnti
politiche".
La magistratura egiziana mette infine in guardia
dall'utilizzo e dalla diffusione di "informazioni false che
mettono in pericolo l'interesse generale" dell'Egitto, pena
"sanzioni penali". (ANSAmed).
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Egitto: intercettazioni in tv, "false prove contro Morsi"
Attribuite a militari, ma per Procura generale sono 'fabbricate'