Abruzzo

Francavilla: psichiatra, uccisione figlia gesto programmato

Filippone l'ha condotta in luogo e situazione 'irreversibile'

Redazione Ansa

(ANSA) - CHIETI, 25 MAG - "Dobbiamo attenerci ai fatti e disgraziatamente io sono stato testimone oculare di quei fatti.
    E mi chiedo? Quale padre prenderebbe per mano la figlia di dieci anni, la condurrebbe per mano lungo uno dei viadotti più alti di tutta l'autostrada, le farebbe scavalcare il guard rail, la metterebbe in piedi con lo sguardo e il corpo verso il vuoto, la cingerebbe col braccio e all'arrivo della macchina della Polizia Stradale con un gesto immediato, irreversibile e non bloccabile, la spingerebbe volontariamente di sotto? Come facciamo a pensare che non ci fosse un pensiero, un progetto, molto ben radicato e deciso, e addirittura molto ben programmato?. Non è avvenuto un incidente per caso. È stato un gesto volontario in un luogo scelto appositamente che non dava nessuna possibilità di scampo". Lo ha detto questa mattina il professor Massimo Di Giannantonio, ordinario di Psichiatria all'Università degli studi D'Annunzio di Chieti, rispondendo alle domande sulla volontà o meno di Filippone di non voler, almeno nella idea iniziale, di risparmiare la figlia dal suo folle gesto. (ANSA).
   

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