Abruzzo

Sisma:L'Aquila;operai sfruttati,pm,lavoravano anche malati

(V. 'Sisma:L'Aquila,sfruttamento manodopera e...' delle 7:00)

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 30 LUG - "I lavoratori venivano retribuiti 50 euro al giorno senza malattia, festivi, straordinari, ferie.
    Cercavano di lavorare anche in condizioni di salute non ottimali e non venivano messi in condizione di curarsi, mancando di documentazione per usufruire del servizio sanitario nazionale".
    Così il pm Simonetta Ciccarelli, insieme ad Antonietta Picardi, titolari dell'inchiesta della procura distrettuale antimafia dell'Aquila denominata 'Social dumping' che ha portato a sgominare una organizzazione fatta di imprenditori e intermediari che reclutavano e sfruttavano operai romeni nei cantieri della ricostruzione post terremoto. In carcere sono finiti in cinque, un sesto è ricercato.
    "La presenza di imprese che operano in una tale situazione di illegalità nei cantieri della ricostruzione opera una distorsione forte del mercato - ha concluso - Gli indagati dicono in una registrazione 'se continua così andremo avanti fino al 2016' e per questo andavano fermati".
    La Picardi ha spiegato: "abbiamo messo in campo una serie di competenze e capacità professionali intersecate tra di loro, come quella dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e solo grazie a loro si è riusciti a capire qual era il meccanismo del 'distacco comunitario' che veniva utilizzato".
    Il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Giuseppe Donnarumma, ha evidenziato che "quella emessa dal gip è una misura molto forte perché contesta anche l'aspetto associativo agli indagati. La ricostruzione deve essere ispirata anche a valori etici - ha evidenziato - Alcuni passaggi connotano il grado di cinismo dei soggetti interessati nel considerare le loro condotte foriere di arricchimento, va sottolineata con gioia la capacità di essere stati capaci di fermarli. Senza lavoratori la città non potrà essere ricostruita ma noi dobbiamo guardare allo sfruttamento, fermarlo è motivo di orgoglio", ha ribadito il colonnello. (ANSA).
   

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