La posizione della Grecia
contraria al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo non è
cambiata. Lo ha detto la presidente Katerina Sakellaropoulou, in
visita oggi a Belgrado. Parlando in una conferenza stampa
congiunta con il collega serbo Aleksandar Vucic, la presidente
ha ammesso l'esistenza di pressioni a livello diplomatico da
parte dell'Occidente su Atene, che tuttavia non ha cambiato la
sua posizione al riguardo. La Grecia, ha osservato, appoggia il
dialogo tra Belgrado e Pristina diretto a normalizzare i loro
rapporti e a trovare una soluzione duratura che garantisca pace
e stabilità nella regione. "Sosteniamo il negoziato che ha
l'obiettivo di arrivare a una soluzione con l'accettazione della
proposta europea di accordo", ha aggiunto Sakellaropoulou,
sottolineando come la Grecia abbia sempre sostenuto che la
Serbia appartiene alla famiglia europea. "Voglio dire con
chiarezza che il nostro obiettivo strategico è l'adesione
dell'intera regione dei Balcani occidentali all'Unione europea",
ha affermato la presidente greca. La Grecia è uno dei cinque
Paesi Ue che non riconoscono l'indipendenza proclamata dal
Kosovo il 17 febbraio 2008, insieme a Spagna, Romania, Cipro e
Slovacchia. Ringraziando Atene, Vucic ha detto da parte sua che
nel colloquio odierno Serbia e Grecia hanno ribadito l'appoggio
reciproco all'integrità territoriale dei rispettivi Paesi, nel
rispetto della Carta dell'Onu e delle risoluzioni del Consiglio
di sicurezza. Sottolineando gli stretti e storici rapporti di
amicizia tra i due Paesi, Vucic ha auspicato una
intensificazione dell'interscambio commerciale e l'arrivo di
ulteriori investimenti greci in Serbia. La Grecia è tra le
destinazioni turistiche più popolari per i serbi, che in estate
affollano a migliaia le località balneari del Paese
mediterraneo.
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