"Vandali antisemiti girano
indisturbati e offuscano ogni sforzo per preservare la memoria
dell'Olocausto a Salonicco": con queste parole il Consiglio
israelitico di Grecia (KIS) che raggruppa le comunità ebraiche
del Paese ha denunciato gli atti di vandalismo antisemiti
avvenuti nelle ultime due settimane nella seconda città della
Grecia, sede fino alla Seconda guerra mondiale della più grande
comunità ebraica del Paese. La targa che commemora la
deportazione degli ebrei di Salonicco nei campi di sterminio di
Auschwitz-Birkenau, deposta nella nuova stazione ferroviaria
della città, è stata infatti vandalizzata martedì scorso con
croci celtiche e simboli fascisti. Come denunciato nel
comunicato, "si tratta del secondo attacco antisemita in pochi
giorni, dopo la profanazione della targa" che ricorda il
cimitero ebraico (oggi distrutto) presso l'Università Aristotele
di Salonicco, deturpata il 28 dicembre scorso. Il Consiglio
israelitico conclude il comunicato chiedendo alle autorità di
mobilitarsi per consegnare alla giustizia i responsabili, e
ribadisce: "tollerare l'antisemitismo significa tollerare il
neonazismo e la distruzione dei valori di una società
democratica, perché l'antisemitismo inizia con azioni contro gli
ebrei, ma non si ferma agli ebrei". Si stima che prima
dell'occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale,
50mila ebrei sefarditi vivessero nella città di Salonicco. Il
90% della comunità della città perse la vita nei campi di
concentramento e oggi conta appena un migliaio di persone.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA