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Porti: Propeller Venezia, dialogo fra le culture per Vie della Seta

Panaro, gli scali dell'Italia siano competitivi con la Cina

10 maggio, 13:42
Porti: Propeller Venezia, dialogo fra le culture per Vie della Seta Porti: Propeller Venezia, dialogo fra le culture per Vie della Seta

(ANSAmed) - NAPOLI, 10 MAG - "Uno dei grandi quesiti della 'One Belt one Road' a cui dovremmo tutti dover rispondere credo riguardi l'indispensabile dialogo tra culture diverse, queste sono sì collegate nella stessa 'cintura' - la belt - da esclusivi interessi economico-finanziari, ma ancora lontani nella 'road', cioè in quella stessa virtuale strada che unirà l'est e l'ovest del mondo". E' con un appello all'unità interculturale nel Mediterraneo che il presidente del Propeller Club del porto di Venezia, Massimo Bernardo, ha aperto il dibattito sul ruolo dello scalo e del nordest dell'Italia nella 'Via della seta', il progetto di sviluppo infrastrutturale della Cina verso ovest. Bernardo, in dichiarazioni riportate da Nautica Report, ha spiegato che è necessario costruire "quell'osmosi culturale - ha detto - che sta alla base della vera crescita economica per raggiungere l'unico vero comune obiettivo rappresentato dal maggiore benessere e, non solo, economico ma soprattutto sociale, per tutti". Nel corso dell'iniziativa è stato sottolineato come siano in corso di realizzazione investimenti anche in Paesi geograficamente collocati al di fuori della "via della seta", dall'Africa, al Sud America, all'Australia: secondo l'Asian Development Bank, 45 Paesi asiatici dovrebbero investire 26.000 miliardi di dollari entro il 2030 per la realizzazione di infrastrutture soprattutto nel settore energetico e logistico. Un'opportunità che l'Italia deve cogliere visto il contesto ricordato da Alessandro Panaro, del centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno: "Con i ritmi elevati di traffico - ha detto - che sta segnando il Canale di Suez (+11% nel 2017 sul 2016), l'aumento del traffico navale (+24% dal 2012 al 2016) e il ritrovato slancio di alcuni Paesi dell'Area Mena (Middle East e North Africa) il Mediterraneo sta ritrovando una nuova e più incisiva centralità in ambito marittimo mondiale. La Cina sta quindi insistendo con importanti investimenti in terminal e porti nell'area MED e dobbiamo riflettere su come intercettare navi commerciali e intensificare le relazioni con la Cina per cogliere le grandi opportunità che scaturiranno per i nostri sistemi portuali. Occorrerà però mostrare che il nostro sistema logistico e marittimo è efficiente, solido e soprattutto senza individualismi". In questo senso, il presidente di Confindustria Venezia-Rovigo Vincenzo Marinese ha sottolineato l'imprescindibile complementarietà tra i porti di Venezia e quello di Trieste con la necessità di realizzare presto un piano industriale che preveda zone franche, zone economiche speciali con incentivi fiscali, la ricollocazione del manifatturiero e la valorizzazione dell'export. (ANSAmed).

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