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Gentiloni, arciconvinti delle nostre ragioni sui marò

Giallo documenti India, proiettili incompatibili armi fucilieri

12 settembre, 00:14
Gentiloni, arciconvinti delle nostre ragioni sui marò Gentiloni, arciconvinti delle nostre ragioni sui marò

(ANSA) - ROMA, 11 SET - L'Italia è "arciconvinta" delle sue ragioni sul caso dei marò e della giustezza della scelta dell'arbitrato internazionale: lo afferma il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, mentre si apre un giallo sui documenti presentati al Tribunale del mare di Amburgo dall'India. Il Quotidiano Nazionale, citando documenti allegati alle "Osservazioni scritte" depositate da New Delhi lo scorso agosto, ha diffuso quella che potrebbe essere un'importante svolta nella vicenda che va avanti da oltre tre anni: l'autopsia eseguita dalle autorità indiane sui corpi dei due pescatori rimasti uccisi, per la cui morte sono accusati Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, avrebbe rilevato infatti che i proiettili mortali non erano quelli in dotazione dei due militari a bordo della Enrica Lexie. Nei documenti, in particolare, si legge che il proiettile estratto dalla testa di uno dei pescatori "è una pallottola molto più grande delle munizioni calibro 5 e 56 Nato in dotazione ai marò" e che l'anatomopatologo indiano ha misurato un'ogiva lunga 31 millimetri, mentre il proiettile italiano è lungo appena 23 millimetri. Una rivelazione che dimostra "con tutta evidenza" che il proiettile "viene da un'arma diversa dai mitra Minimi e Beretta Ar 70/90 dei fucilieri di marina italiani". Eppure, nella ricostruzione delle indagini riportate dalle "Osservazioni scritte" dell'India, cui gli allegati fanno riferimento, si sostiene una tesi diversa. Infatti vi si legge che "il rapporto dell'esperto balistico conferma che i proiettili recuperati sui corpi delle vittime erano stati sparati da due delle armi sequestrate dall'Enrica Lexie, entrambe fucili Beretta SC AR70/90 di 5,56 mm, fucile d'assalto standard utilizzato dalle forze armate italiane". Una circostanza che fa pensare ad una gestione confusa del rapporto da parte indiana o alla presenza di una doppia e contraddittoria perizia. Il ministro Gentiloni, interpellato sulle novità del caso al Tg2, pur non entrando nel merito della controversia giuridica, ha sottolineato che il governo è "arciconvinto delle sue ragioni", ricordando che l'Italia "ha intrapreso la strada dell'arbitrato internazionale e siamo certi che in quella sede le nostre ragioni potranno essere riconosciute". E quanto a possibili errori commessi dalle autorità italiane in questa lunga ed intricata vicenda, Gentiloni ha sottolineato che per ora l'importante è fare ritornare a casa Girone e Latorre. Poi, a mente fredda, se ne potrà discutere. "Io comunque credo di aver fatto tutto il possibile", ha puntualizzato il titolare della Farnesina. ML/

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