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India: maro'; Terzi, a rischio lotta a pirateria

Intervista ministro, si combatte rispettando diritto

04 ottobre, 22:30
India: maro'; Terzi, a rischio lotta a pirateria India: maro'; Terzi, a rischio lotta a pirateria

(ANSA) - ROMA, 4 OTT - "Quale Paese sarà disposto ad inviare suoi militari per proteggere le proprie navi, sapendo che rischierebbero l'arresto facendo il proprio dovere ?". E' l'interrogativo che pone il ministro degli esteri Giulio Terzi nel suo articolo pubblicato nell'ultimo numero della rivista indonesiana di politica internazionale "Strategic Review", nel quale il titolare della Farnesina affronta il tema della pirateria, con chiari riferimenti al caso dei due marò italiani detenuti in India.

Nel lungo articolo Terzi ricorda che il sistema di pattugliamento congiunto attuato da Indonesia, Malesia e Singapore nello Stretto di Malacca è un'iniziativa di contrasto alla pirateria tra le più efficaci al mondo e sottolinea che la cooperazione internazionale nel settore sta dando i suoi frutti: gli episodi di pirateria nei primi otto mesi di quest'anno sono scesi dai 439 del 2011 a 202, anche se il fenomeno resta una "minaccia alla sicurezza internazionale ed all'economia globale, visto che più dell'80% del commercio mondiale avviene via mare".

Il concetto centrale dell'intervento di Terzi su "Strategic Review", che nel numero precedente ha ospitato un articolo del Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, è che lo strumento fondamentale per combattere la pirateria marittima, è la certezza del diritto. Proprio questa sarebbe venuta meno con l'arresto dei due militari italiani "in violazione dei più elementari principi del diritto internazionale" che si applicano alla navigazione in alto mare, a cominciare dalla giurisdizione esclusiva dello Stato, che "devono essere rispettate da tutti".

"Le stesse operazioni anti-pirateria divengono impossibili se le nazioni non rispettano l'immunità del personale militare che si trova a bordo delle navi in pericolo - aggiunge il Ministro degli Esteri - e questo vale in particolare per gli Stati costieri nelle aree direttamente minacciate dalla pirateria, come l' Oceano Indiano". "E' esattamente il caso in cui una Nazione si trova a dover dimostrare il proprio coerente impegno politico per la causa comune della legalità internazionale: rispettando - conclude Terzi con un chiaro riferimento all'India - i principi del diritto, non solo del diritto del mare". (ANSA).

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