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Affondata 70 anni fa, nave Lupo riemerge da passato eroico

Sub individuano torpediniera tra Lampedusa e Tripoli

30 dicembre, 17:00
GRUPPO SUBACQUEI INDIVIDUA L'EROICA TORPEDINIERA LUPO GRUPPO SUBACQUEI INDIVIDUA L'EROICA TORPEDINIERA LUPO

(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 30 DIC - La notte tra il primo e il due dicembre 1942 quattro navi britanniche attaccarono di sorpresa la torpediniera italiana 'Lupo' che incrociava tra la Sicilia e la Libia, e la affondarono. Colava a picco un'unità eroica, distintasi in più occasioni e battaglie, una delle quali memorabile, nel maggio 1941, che valse la medaglia d'argento, la Battaglia di Creta. A settant'anni di distanza, quattro subacquei hanno individuato il relitto della nave, tra Lampedusa e Tripoli di Libia, a oltre cento chilometri dalla costa piu' vicina.

Come scrive oggi il quotidiano Il Piccolo in un lungo servizio di Pietro Spirito, il rinvenimento è avvenuto in estate, ma è stato tenuto segreto. Riguarda la torpediniera, il grosso cargo 'Veloce' e la 'Casaregis' del Lloyd Triestino (ma potrebbe trattarsi della tedesca 'Leverkusen').

Ed ha un valore anche suggestivo: l'affondamento del Lupo rientra negli scontri che si sono consumati nel Mediterraneo durante la campagna d'Africa. I protagonisti del deserto avevano bisogno di tutto e i rispettivi Paesi spedivano via mare il necessario. Qualcuno le ha chiamate le battaglie dei convogli: affondarne uno significava interrompere gli approvvigionamenti, mettere in crisi i soldati che combattevano tra le dune.

Difatti, tra le navi individuate quest'estate ci sono mezzi corazzati, artiglierie che, adagiati sui fondali, immobilizzati da alghe e vegetazione sottomarina, appaiono al tempo stesso spettrali e innocui, fantasmi muti riemersi dal passato.

Tra il maggio 1940 e il gennaio 1943 sarebbero transitati 900 convogli nella zona. ''Sono sei anni che con missioni autofinanziate cerchiamo relitti lungo la rotta verso l' Africa, quest'anno ne abbiamo trovati nove ma Lupo, Veloce e l' altra di identificazione incerta sono quelli più importanti in assoluto'', spiega il triestino Mario Arena, istruttore della Global Underwater Explorers, ritenuto uno dei più esperti sommozzatori italiani.

Con lui sono scesi tra i 30 e i 130 metri di profondità, con le bombole, Marco Cottafava (Reggio Emilia), Laura Pasqui e Daniele Gualdani (aretini). In superficie c'erano due pescatori di Lampedusa, Mario e Antonio Brischetto. ''La zona è distante e possono immergersi subacquei esperti ma sono sicuro che se a Lampedusa si attrezzassero si creerebbe un grande giro turistico per visitare questi relitti". Lui in pochi anni ha individuato 29 grandi navi. (ANSA).

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