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Shipping: Duci, Serve normativa mondiale per demolizioni

Rischio spostamento navi da bandiera ad altra per risparmiare

25 giugno, 15:28
(ANSA) - GENOVA, 25 GIU - "In assenza di una normativa mondiale che riguardi tutte le bandiere, il rischio è che le iniziative pro ambiente nella demolizione delle navi siano trasformate in fattori di competizione fra bandiere e armatori, cioè potrebbero fare spostare navi da una bandiera all'altra per poter effettuare lo smaltimento a costi inferiori". E', in sintesi, la posizione espressa da Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, la federazione di agenti marittimi e broker italiani, al convegno sullo Ship recycling a bordo della nave Bergamini. Il nodo è che le norme per la demolizione ecocompatibile e sicura delle navi in accordo con la convention di Hong Kong del 2009 e l'European ship recycling regulation del 2013 entrata in vigore dall'inizio del 2019 è positiva ma presuppone costi elevati per l'armatore che batte bandiera europea, mentre per gli altri non è obbligatoria. "Nel momento in cui la bandiera europea deve necessariamente rispondere ad un regolamento che riprende le regole di Hong Kong, deve sostenere costi più alti, e questo non può non impattare sulla competitività. Quando si creano distonie si avvantaggia la bandiera che ha meno limiti da seguire" sottolinea Matteo Catani di Assarmatori, ed è la stessa opinione di Confitarma. La soluzione? "Il mercato lo crei rendendo obbligatorie le regole di smantellamento a livello mondiale oppure la convenienza ad applicarle c'è solo se diventa un aspetto di buona reputazione dell'armatore" commenta Duci.

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