Percorso:ANSA > Mare > Shipping e Cantieri > Marò: udienza Corte suprema rinviata a martedì 18

Marò: udienza Corte suprema rinviata a martedì 18

Letta ''inacettabile'', De Mistura, "chiesto con forza rimpatrio"

10 febbraio, 22:35
Marò: udienza Corte suprema rinviata a martedì 18 Marò: udienza Corte suprema rinviata a martedì 18

(ANSA) - NEW DELHI, 10 FEB - La Corte suprema di New Delhi, incaricata di esaminare il ricorso italiano sulla vicenda dei marò, ha fissato una nuova udienza per martedì 18 febbraio.

Nell'udienza di oggi alla Corte suprema di New Delhi sul la vicenda dei marò, il giudice Chauhun ha ascoltato la pubblica accusa, che ha confermato la richiesta dell'applicazione nella vicenda della legge per la repressione della pirateria (Sua act), e la categorica opposizione ad essa da parte dell'avvocato della difesa italiana Mukul Roahtgi. A questo punto il giudice ha detto: "Capisco che di fronte a questa situazione sono io che devo decidere", e ha rinviato per questo l'udienza al prossimo 18 febbraio. Da parte sua Roahtgi ha annunciato la presentazione di una specifica memoria di opposizione all'applicazione del Sua act per il processo dei marò.

Nell'illustrazione della sua posizione il procuratore generale E.G. Vahanvati ha chiarito che nelle intenzioni del governo il Sua act dovrebbe essere applicato senza una specifica richiesta di pena di morte. Ipotizzando cioè un'accusa per violenze in base ad un articolo della legge che comporta fino a dieci anni di carcere.

In un documento di tre pagine, il procuratore generale G. E. Vahanvati ha sostenuto che, sulla base delle assicurazioni fornite dall'India all'Italia sui fatti, "il caso non rientra in quelli rarissimi che contemplano la pena capitale". Vorrebbe quindi utilizzare un articolo della legge che punisce più genericamente le violenze e che comporta una pena fino a dieci anni di carcere.

 "Abbiamo riproposto con forza la richiesta che i marò tornino in Italia" in attesa di una soluzione sul processo ha detto l'inviato Staffan de Mistura dopo l'udienza.

Il premier Enrico Letta ha definito "Inaccettabile l'imputazione proposta dalle autorità indiane''. ''L'uso del concetto di terrorismo è  da rifiutare in toto, l'Italia e l'Ue reagiranno" ha commentato Letta su Twitter.

L'assenza dopo ben due anni dei capi di imputazione nei confronti dei marò "fa a pugni con lo stato di diritto e con la correttezza di rapporti tra due democrazie sovrane"  dichiarato il ministro della Difesa Mario Mauro. "Fa bene l'Italia - ha sottolineato - a far sentire la sua voce nel consesso internazionale".

Il ministro degli esteri Emma Bonino si è detta ''sicura che la solidarietà internazionale ed europea che abbiamo costruito in questi ultimi mesi saprà ritrovare iniziative e parole per intervenire su questo caso, non solo a livello di colleghi in bilaterale, ma a livello dell'Unione europea in quanto tale". Bonino ha anche ribadito che "la conferma di un capo d'imputazione basato sulla legge anti-pirateria e anti-terrorismo è totalmente inaccettabile. Lo abbiamo detto in tutti i toni. Ne parleremo al Consiglio".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA