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Canale Panama: politica tratta intesa, Autorità frena

Interviene anche Bonino,Consorzio rinvia ultimatum blocco lavori

21 gennaio, 12:31
Canale Panama: politica tratta intesa, Autorità frena Canale Panama: politica tratta intesa, Autorità frena

(di Alfonso Neri) (ANSA) - MILANO, 20 GEN - Sono entrate nel vivo le trattative per trovare l'accordo che eviti il blocco dei lavori per il nuovo Canale di Panama, un affare da 5 miliardi di dollari e oltre 6 di incassi a regime.

''Manca qualche centinaio di milioni di euro per trovare un compromesso'', sintetizza il ministro degli Esteri Emma Bonino. Il consorzio delle imprese guidato da Sacyr, con l'italiana Salini Impregilo al 38%, ricorda il 'preavviso' che scade nelle prossime ore, mentre l'Autorità del Canale al momento non si dice disposta a pagare la gran parte degli extra costi da circa 1,6 miliardi.

Ma si muove con più forza la politica: il governo di Madrid è ancora in prima linea, in quanto la 'sua' impresa avrebbe i danni maggiori da una guerra a tutto campo fino all'arbitrato perché, a differenza del gruppo italiano, non avrebbe ancora contabilizzato con il giusto peso le possibili perdite dall'affare panamense. Dall'altra parte della cornetta c'è il governo di Panama, con il presidente Ricardo Martinelli attento al dossier anche in vista delle elezioni di primavera, che guida le scelte dell'Autorità del Canale diretta da Jorge Quijano.

Ora, dopo la necessaria richiesta del consorzio, è scesa in campo la Commissione europea, e Bonino ha aperto un contatto diretto sul tema con il collega spagnolo Garcia-Margallo.

In serata, secondo fonti citate da Reuters e Bloomberg, l'Autorità del Canale avrebbe fatto sapere di non accettare la mediazione europea e che quindi il destino del contenzioso sarebbe un arbitrato internazionale.

Il consorzio ha invece accettato la mediazione Ue e ha rimandato il termine minacciato per il blocco dei lavori, finora posto al 21 gennaio. Anche perché fermare - e poi far ripartire - cantieri che occupano fino a 20 mila persone non è operazione semplice.

La statunitense Bechtel, il maggiore gruppo mondiale del settore che inaspettatamente perse la commessa, starebbe provando a ritornare sul contratto, con gli analisti che seguono la vicenda che si aspettano un po' di fuochi di artificio prima di un'intesa, non vedendo alternative giuridiche e pratiche con i lavori giunti al 70% del totale.

La Borsa rimane calma: dopo aver accusato forti saliscendi con l'esplosione del caso, Sacyr da diverse giornate si muove tranquilla e ha chiuso la prima seduta della settimana in calo dello 0,74% a 3,75 euro. Poco mossa anche Salini Impregilo: -0,79% a quota 4,79. (ANSA).

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