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Pesca: Rabhi, Tunisia e Italia devono condividere mare

Il sottosegretario di Stato tunisino all'Osservatorio Med

06 dicembre, 16:31

(ANSA) - MAZARA DEL VALLO (TRAPANI), 6 DIC - "Il Mediterraneo è un mare che la Tunisia condivide con l'Italia. Ci sono molti modi per lavorare insieme e darci una mano. In Italia ci sono persone competenti. Questo mare che ci lega e la sua ricchezza dovremo essere in grado di dividercela". Lo ha detto Abdallah Rabhi, sottosegretario di Stato della Tunisia, alla sessione internazionale dell'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo che oggi è stata aperta dal saluto del sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi il quale ha sottolineato che la città del Satiro, storicamente multiculturale e multietnica, è la sede idonea per ospitare incontri di tale caratura volti a promuovere la cooperazione nel Mediterraneo. Non sono mancati riferimenti ai recenti tentati sequestri e sequestri di pescherecci mazaresi da parte della autorità militari tunisine. "Se oggi sono qui - ha proseguito Abdallah Rabhi - è per cercare di trovare una soluzione alla tematica oltre che per preservare le risorse ittiche. Il Mediterraneo è un mare a rischio a causa di problemi di inquinamento e della gestione irrazionale delle risorse.

Siamo preoccupati per ciò ed è importante avviare un processo di sviluppo sostenibile anche condividendo i valori di fratellanza e umanità con i Paesi della sponda nord. La pesca illegale va contrastata con il controllo a bordo di tutte le navi e l'utilizzo di attrezzature idonee, la verifica delle reti e l'obbligo delle persone per ritirare le carte d'imbarco". Il sottosegretario di Stato tunisino ha inoltre evidenziato: "Abbiamo tanti programmi da sviluppare con istituti di ricerca italiani. Italia e Tunisia sono due Paesi amici e siamo uniti, possiamo tranquillamente sedere attorno a un tavolo e raggiungere una serie di obiettivi". Sull'aumento negli ultimi mesi dei flussi migratori clandestini dalla Tunisia verso le coste siciliane Abdallah Rabhi ha concluso: "Si tratta di un problema del quale il governo tunisino si sta occupando e anche qui per risolverlo è importante la cooperazione". (ANSA).

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