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Ambiente: in Mediterraneo 250 mld frammenti di plastica

Allarme da esperti spedizione Med, diventera' Mar Morto

29 dicembre, 18:49
Mediterraneo Mediterraneo

(ANSAmed) - PARIGI, 29 DIC - Duecentocinquanta miliardi di frammenti di plastica grandi come confetti e spesso invisibili ad occhio nudo, galleggiano sulla superficie del Mediterraneo, e costituiscono ''una bomba ecologica a scoppio ritardato''. E' la conclusione cui sono arrivati gli esperti della spedizione Med, che in luglio hanno effettuato una serie di prelevamenti al largo delle coste francesi, italiane e spagnole, e hanno lanciato una petizione per reclamare un rafforzamento della regolamentazione europea. L'obiettivo e' di ottenere che i produttori e distributori di buste di plastica limitino l'inquinamento alla fonte.

A bordo di un'imbarcazione di 17 metri, scienziati di diversi paesi hanno raccolto in un mese 4.371 frammenti di plastica, e estrapolando la cifra a livello dell'intera superficie del Mediterraneo hanno tirato le somme: in tutto il Mare comune ci sono 250 miliardi di minuscoli ''confetti'' di plastica, provenienti dai grandi fiumi che riversano in mare grandi quantita' di plastica, e dalle grandi metropoli costiere.

Impossibile eliminarli, nessun microorganismo e' attualmente in grado di degradare completamente la plastica, e bisogna ora capire se la catena alimentare e' contaminata, dichiara a Le Parisien François Galgani, dell'istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer).

Secondo lo studio Med, 100.000 mammiferi marini, tartarughe o uccelli scompaiono ogni anno dopo aver accumulato nel loro stomaco residui di plastica. Per capire se consumiamo a nostra insaputa pesce ''al sugo di plastica'' gli esperti dell'Universita' di Genova hanno raccolto durante la spedizione dei mictofidi, minuscoli pesci degli abissi che rimontano in superficie di notte per nutrirsi e sono la preda favorita dei tonni. ''Sapremo se hanno ingerito microframmenti e se il tonno che mangiamo si e' nutrito a sua volta di plastica'', sottolinea il capo della spedizione Bruno Dumontet. E aggiunge che ''le acque del Mediterraneo impiegano 100 anni per rinnovarsi, ma se continuiamo per un secolo a buttare tutta la nostra spazzatura in mare, rischiamo di trasformare il Mediterraneo in Mar Morto''. (ANSAmed)

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