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Yemen: nave saudita in porto a Cagliari, sospetto carico di bombe

Denuncia Cgil e Rete disarmo, "Governo italiano continua tacere"

31 maggio, 15:46
Yemen: nave saudita in porto Cagliari, sospetto carico bombe Yemen: nave saudita in porto Cagliari, sospetto carico bombe

 (ANSA) - CAGLIARI, 31 MAG - "I nostri porti continuano ad essere meta di navi del gruppo Bahri per i rifornimenti bellici ai Paesi sauditi". E' l'allarme lanciato dal segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo, a seguito dell'attracco all'alba di oggi a Cagliari del cargo con bandiera saudita Bahri Tabuk. Per il sindacalista, "il governo continua a tacere nonostante le denunce e le manifestazioni di protesta che ci hanno già visti impegnati in analoghi casi, prima a Genova e poi a Monfalcone". Secondo quanto riferisce Colombo, "anche a Cagliari, come a Monfalcone, è stato nascosto per agire indisturbati l'arrivo della nave con la sua missione volta a completare il proprio carico di armamenti ed esplosivi. Noi diciamo basta alle morti innocenti, non vogliamo essere complici delle stragi di incolpevoli civili e continuiamo ad essere fermamente contrari a tali rifornimenti perché violano gravemente le norme nazionali, europee ed internazionali". La Rete italiana per il disarmo segnala che "stamattina attorno alle 7.30 sono stati scortati nel Porto Canale di Cagliari quattro container che sono stati poi caricati sul cargo saudita Bahri Tabuk. Il trasporto è stato fatto con uso di aziende private di sicurezza. Sui container non erano presenti evidenti segni di riconoscimento di materiale esplosivo". Lancia l'allarme anche il Comitato per la riconversione della Rwm, la fabbrica di bombe con sede a Domusnovas, nel Sulcis: partita la richiesta al prefetto di Cagliari e all'Autorità portuale affinchè si adoperino "per evitare che la nave saudita imbarchi bombe destinate alla carneficina dello Yemen". L'appello è rivolto anche ai lavoratori addetti alle operazioni di carico, ai vigili del fuoco e alle forze di pubblica sicurezza con l'invito a rifiutarsi di svolgere mansioni che eventualmente agevolino l'operazione. (ANSA).

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