(ANSA) - GENOVA, 21 NOV - "La novità principale della riforma
della governance della portualità è l’accentramento delle scelte
decisionali strategiche a livello nazionale". Lo ha detto Gian
Enzo Duci, presidente di Federagenti, la federazione delle
agenzie marittime italiane al forum 'Shipping & intermodal
transport' dedicato proprio al futuro dei porti. "La
concertazione fra pubblico e privato prima avveniva nei comitati
portuali in cui pubblico e privato prendevano insieme le
decisioni per i singoli porti e poi c’era il confronto con lo
Stato che avveniva attraverso Assoporti, che si comportava quasi
come associazione di categoria", ha osservato Duci . "Oggi ci
troviamo con un tavolo nazionale composto sostanzialmente dagli
stessi soggetti che componevano Assoporti ma che è strutturale
alle attività del ministero. Bisognerà capire quale sarà il suo
ruolo e capire quale sarà il momento di confronto con il mondo
dei privati". "La Corte dei Conti Europea, del resto, ci ha
richiamati portando il caso del Nord Tirreno come esempio in cui
a distanza di cinquanta chilometri si sono sviluppate quattro
infrastrutture in concorrenza una con l’altra: Genova, Savona,
La Spezia e Livorno, censurando una scelta che non è inserita
dentro un piano strategico", ha sottolineato.(ANSA).
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