La plenaria dell’Europarlamento spiana la strada all’approvazione definitiva, che arriverà comunque dopo i negoziati con il Consiglio, delle nuove norme sulla riduzione delle emissioni di CO2 per le flotte di autocarri e sugli imballaggi. Ma non riesce a trovare una posizione sul dossier pesticidi, di cui chiede il ritiro formale dopo aver fallito l’approvazione “in prima lettura”, quella invalsa nell’Ue. Tra gli altri testi adottati a Strasburgo nella settimana appena conclusa, ci sono anche il quadro per i certificati di rimozione della CO2 per agricoltura e industria e il regolamento a favore dell’industria “net-zero”, con il nucleare che trova posto tra le industrie strategiche dell’Ue.
Sui nuovi standard di emissione di CO2 per i mezzi pesanti nuovi gli europarlamentari appoggiano i target di riduzione proposti dalla Commissione e già approvati dal Consiglio, e cioè il 45% delle emissioni in meno per il periodo 2030-2034, il 65% per il 2035-2039 e il 90% a partire dal 2040. Gli autobus urbani nuovi dovrebbero essere a zero emissioni in tutta Europa dal 2030. Il Consiglio aveva chiesto 5 anni in più. In un recital del testo adottato è passata una definizione di “carburanti neutri” (biofuel, efuels, biogas), posizione sostenuta dall’Italia in tutti i testi legislativi sugli standard dell'automotive, ma è stato bocciato lo strumento con cui questo riconoscimento diventerebbe operativo, il “carbon correction factor”.
Sugli imballaggi, l’Europarlamento ha approvato molte deroghe alla proposta della Commissione. I principi, tuttavia, restano: per ridurre i rifiuti da imballaggi si interverrà sono solo sul riciclo, ma sul riuso e sui divieti. In tutti gli ambiti gli eurodeputati trovano compromessi rispetto alla Commissione, tenendo conto della grande quantità di contributi arrivati da Stati e industria. Nel testo dell’Eurocamera ci sono le deroghe agli obblighi di riuso per i Paesi particolarmente virtuosi sul riciclo e spariscono molti divieti sugli imballaggi monouso, soprattutto nel settore alimentare. Due elementi considerati essenziali dall’Italia.
Sui pesticidi si conclude, di fatto se non ancora di diritto, un iter legislativo molto travagliato. La proposta della Commissione europea di fissare un obiettivo di riduzione vincolante nell’uso dei fitofarmaci al 50% entro il 2030, con obiettivi nazionali altrettanto stringenti, ha reso il percorso della proposta molto accidentato. Con il fallimento dell’Europarlamento in “prima lettura”, "non ci sarà nessun regolamento in questo mandato", ha sintetizzato il presidente della commissione ambiente Pascal Canfin (Renew, Francia). L’Europarlamento ha chiesto formalmente alla Commissione di ritirare la proposta legislativa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA