In Italia, considerando il prezzo massimo di 45 euro la tonnellata di CO2, l'impatto del nuovo Ets (Ets 2) per i trasporti su gomma potrebbe tradursi in aumenti medi di 7 euro al mese sui prezzi alla pompa e di 10 per famiglia al mese sulla bolletta del riscaldamento. I calcoli li fanno Massimiliano Bienati e Francesca Andreolli del think tank Ecco Climate, secondo cui il nuovo sistema è il "primo passo nella giusta direzione" per introdurre un segnale di prezzo sui "consumi di combustibili fossili dei cittadini, nel trasporto su strada e nei consumi domestici, per ridurre le emissioni di gas serra". Prima della sua approvazione definitiva, l'Ets 2 è stato per mesi al centro del dibattito proprio per gli effetti potenziali che può avere sui prezzi e sulle spese dei cittadini.
"Tutte le valutazioni, da quella della Commissione europea fino a studi più recenti, danno un impatto macroeconomico", cioè su Pil e occupazione “molto marginale o irrilevante e un impatto micro", cioè per i cittadini, "minimo", spiega Bienati. “Il tutto – aggiunge – va visto nell’insieme di un pacchetto Ets che per un lungo periodo di assestamento prevede meccanismi di garanzia, che vengono attivati se il prezzo della CO2 comincia ad avere un impatto troppo alto". Uno di questi è un prezzo massimo CO2 di 45 euro la tonnellata.
Un altro "è un meccanismo di aumento dei permessi di emissione che agisce sulle dinamiche di domanda e offerta", ricorda Andreolli. "Dopo il 2030 il tetto verrà meno – puntualizza Andreolli – ma a quel punto anche i consumi di combustibili fossili saranno diminuiti per l’effetto di tutti i provvedimenti del Fit for 55". E poi c’è il Fondo sociale per il clima, legato all’Ets 2. "Oltre che nei trasporti puliti – aggiunge – tutti i ricavi del nuovo sistema dovranno essere reinvestiti in efficienza del raffrescamento, del riscaldamento e in aiuti diretti alle famiglie per le quali anche un aumento minimo della bolletta può essere difficile da affrontare".
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