Per rafforzare la capacità di innovazione dell'Ue per la transizione verde e digitale vanno consolidati i “poli dell'innovazione digitale” (Digital Innovation Hubs). Lo chiede il Comitato economico e sociale europeo (Cese). I Dih europei, collegati nella Piattaforma per la specializzazione intelligente della Commissione Ue, “forniscono un'infrastruttura preziosa per le piccole e medie imprese (Pmi)”, ricorda il parere sul tema approvato nell’ultima plenaria del Comitato.
L'Ue è indietro rispetto agli Stati Uniti e al Giappone in termini di investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) rispetto al Pil (2,32 % nel 2020, rispetto al 3,08 % negli Stati Uniti e al 3,2 % in Giappone).
Per il Cese, l'Ue dovrebbe portare gli investimenti in R&S al 3 % del Pil e ha formulato diverse raccomandazioni su come utilizzare al meglio i poli dell'innovazione digitale. “La transizione digitale riguarda l'intera società europea, non solo l'economia – ha detto il relatore d'opinione Giuseppe Guerini – c'è un impatto diretto sul raggiungimento degli obiettivi climatici del Green Deal europeo e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ma soprattutto ci sono molti impatti sociali”.
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