Le istituzioni Ue hanno raggiunto due accordi politici sul taglio delle emissioni nei settori non-Ets. Secondo l’intesa sul regolamento “effort sharing”, entro il 2030 l'Italia dovrà ridurre le emissioni di gas serra di agricoltura, trasporti, edifici e piccola industria del 43,7% rispetto al 2005. Le istituzioni Ue hanno trovato la quadra anche sul regolamento Lulucf, relativo all’assorbimento naturale della CO2, da parte di suoli e foreste.
Contando anche il via libera agli standard di emissione delle automobili, sono tre i provvedimenti legislativi del pacchetto clima "Fit for 55", su cui Consiglio, Commissione ed Europarlamento hanno trovato l'accordo. Tutti e tre dovranno ora essere approvati in via formale.
Secondo l'intesa sull’effort sharing, lo sforzo di riduzione delle emissioni a livello Ue sarà del 40%, con una revisione al rialzo o al ribasso prevista nel 2025. L'accordo provvisorio consente inoltre agli Stati di acquistare, prestare e vendere quote di emissione, con alcuni limiti. Lo scambio di quote con altri Stati membri potrà essere al massimo del 10% delle quote per il periodo 2021-2025. Per il 2026-2030, il limite si alza al 15%. Tutti i proventi di questi scambi dovrebbero essere destinati all'azione per il clima.
Nel periodo 2021-2025, gli Stati membri possono prendere in prestito un massimo del 7,5% delle quote dell'anno successivo per utilizzarle negli anni in cui le emissioni superano il limite annuo. Per il 2026-2030, il massimo sarà del 5%. Negli anni in cui le emissioni saranno inferiori, gli Stati membri potranno risparmiare quote per l'anno successivo. Il 75% dell'assegnazione annuale di emissioni nel 2021 può essere risparmiato e utilizzato in seguito. Dal 2022 al 2029 il tasso sarà del 25%. Sarà abolita la riserva che consentiva agli Stati membri di ricevere quote aggiuntive. La Commissione europea renderà pubbliche e accessibili in modo più immediato le informazioni sulle azioni nazionali.
Secondo l'accordo sul regolamento Lulucf, Stati membri e Ue dovranno adottare misure per assorbire dall'atmosfera 310 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030, circa il 15% in più rispetto a oggi. Uno sforzo maggiore è previsto a partire dal 2026, quando ogni Paese dovrà dotarsi di target nazionali vincolanti. L'Europarlameno sottolinea che l'accordo porta a un aumento del target di assorbimento e così anche del target generale al 2030, che aumenterebbe dal 55% al 57% di emissioni in meno rispetto al 1990.
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