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L'Europa riparte dal RePower: 'Risparmiare energia, diversificare le fonti, accelerare la transizione'

L'Europa riparte dal RePower: 'Risparmiare energia, diversificare le fonti, accelerare la transizione'

Per ridurre la dipendenza dalle importazioni dalla Russia

26 maggio 2022, 07:27

Redazione ANSA

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Con RePower EU la Commissione accelera su transizione - RIPRODUZIONE RISERVATA

Risparmiare energia, diversificare le fonti di approvvigionamento, accelerare la transizione. Su queste tre azioni principali si sviluppa il pacchetto RePower EU della Commissione europea. L’obiettivo è ridurre significativamente la dipendenza dell'Unione dalle forniture di petrolio e gas dalla Russia con un pacchetto di misure per garantire la continuità dell'approvvigionamento energetico del continente e anticipare le tappe del percorso di decarbonizzazione dell'economia. Le iniziative sono a tutto campo, sostenute da quelli che Bruxelles definisce investimenti "smart".

Sul risparmio energetico, la Commissione descrive in dettaglio le azioni individuali che a breve termine potrebbero ridurre la domanda di gas e petrolio del 5%. Ma propone anche politiche per aumentare l'efficienza energetica degli edifici e incentivare la sostituzione del riscaldamento a gas con pompe di calore. 

Per quanto riguarda la diversificazione delle fonti dei approvvigionamento, Bruxelles guarda a nuovi partner per le forniture di gas, ma anche a come assicurare agli Stati Ue un adeguato potere di acquisto. La Commissione propone una Strategia sulle partnership energetiche che prevede un coinvolgimento dei fornitori in una cooperazione a lungo termine su energie rinnovabili e gas a basse emissioni di carbonio.

In particolare, si legge nel documento sulla strategia internazionale, l'Ue “sosterrà la cooperazione regionale nella regione del Mediterraneo orientale e meridionale sulla transizione energetica e libererà il potenziale delle energie rinnovabili” perseguendo la “cooperazione in materia di decarbonizzazione, comprese le emissioni di metano, con tutti i fornitori di combustibili fossili nella regione, come Egitto, Israele e Algeria”.

Nel Piano c'è anche l'urgenza di completare l'integrazione delle reti energetiche europee eliminando i colli di bottiglia e rafforzando l'integrazione dei mercati. Questa è la via anche per una riforma del mercato che, è tornata a ripetere la Commissione, si farà senza stravolgere l'assetto attuale.

Dall'analisi di impatto della Commissione, emerge anche che lo sforzo di riduzione della dipendenza dal gas russo comporterà anche il prolungamento dell’attività di alcune centrali nucleari e a carbone. 

Sull'accelerazione della transizione, la Commissione è pronta a incentivare tutte le energie alternative alle fossili, con misure per aumentare la capacità di eolico e solare, ma anche la produzione di idrogeno e biometano. Per tutti questi settori, le iniziative del RePower guardano anche a creare o rafforzare filiere europee, per trattenere nel continente la quota di valore maggiore possibile.

Il RePower non accontenta tutti. Le Ong e gli esperti esprimono le loro perplessità sull'uso della riserva di crisi dell'Ets, l'industria delle rinnovabili esulta, quella dei combustibili fossili invita a incentivare gli investimenti anche in altre tecnologie, il settore siderurgico invoca a gran voce soluzioni per abbassare i costi dell'energia in tempi brevi.

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