C'è anche l'intelligenza artificiale tra le priorità programmatiche della Nato per questo decennio che il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, ha presentato ai ministri della Difesa riuniti in videoconferenza. "Dobbiamo fare di più per promuovere la cooperazione transatlantica sull'innovazione della difesa, in modo che la NATO mantenga il suo vantaggio tecnologico", per questo è necessario che l'Alleanza utilizzi "nuove tecnologie dirompenti come l'intelligenza artificiale, l'informatica quantistica, i sistemi autonomi, il riconoscimento facciale" perché "tutto ciò ridisegnerà fondamentalmente la natura della guerra", ha detto Stoltenberg, indicando l'urgenza di "investire in nuove capacità" che siano "interoperabili".
L'Alleanza militare, composta da 30 nazioni, accoglie con favore il fatto che i governi stiano aumentando gli investimenti in quelle aree, ha spiegato Stoltenberg parlando con la stampa. "Il 20% degli investimenti viene allocata in nuove capacità, ovvero anche in nuove tecnologie. Quindi, quando investiamo in nuovi aerei o nuovi droni o qualsiasi altra cosa, investiamo anche in nuove tecnologie", ha spiegato Stoltenberg, sottolineando l'importanza di avere standard condivisi tra tutti i Paesi Nato. "Dovremmo assicurarci che quando gli alleati sviluppano nuove capacità con tecnologie avanzate, nuove e dirompenti, queste possano operare insieme. L'interoperabilità è sempre stata importante, ma lo è ancora di più con tecnologie ancora più avanzate incorporate nelle nostre capacità militari" e davanti al potenziamento degli arsenali e armi tecnologiche dei governi di tutto il mondo.
Il segretario generale ha quindi auspicato che l'Alleanza sia capofila per sviluppare linee guida per l'uso etico dei nuovi sistemi. "La Nato è una piattaforma per gli alleati per affrontare alcune questioni etiche molto serie e difficili, che vengono sollevate dall'uso di queste tecnologie nelle capacità militari - ha detto -. Non c'è una risposta facile a questo, ma l'Alleanza fornisce una piattaforma perfetta per cercare di avviare confronto su come possiamo sviluppare alcune linee guida etiche minime sull'uso di queste tecnologie nella difesa".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA