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L’Ue spinge i governi a lanciare le reti entro marzo 2021

L’Ue spinge i governi a lanciare le reti entro marzo 2021

Raccomandazione di Bruxelles, ridurre i ritardi

25 settembre 2020, 16:04

Redazione ANSA

ANSACheck

L’Ue spinge i governi a lanciare le reti entro marzo 2021 © ANSA/EPA

Gli Stati membri devono promuovere gli investimenti in infrastrutture di connettività a banda larga ad altissima capacità, compreso il 5G, "fondamentale per la trasformazione digitale, la ripresa e la competitività", sviluppando entro il 30 marzo 2021 un approccio comune basato su buone pratiche per il lancio delle reti. È la raccomandazione pubblicata dalla Commissione Ue sulla connettività. "È essenziale che gli Stati membri evitino o riducano al minimo i ritardi nella concessione dell'accesso allo spettro radio per garantire la diffusione tempestiva del 5G", scrive Bruxelles, avvertendo che le
reti devono essere "sicure e resilienti" e invitando gli Stati membri "a unirsi per il lancio tempestivo di reti fisse e mobili ad altissima capacità".

Parlando alla stampa, la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, e il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, hanno ammesso che le reti 5G non saranno lanciate in tutti gli Stati membri entro la fine del 2020 come previsto precedentemente, a causa dei rinvii nelle aste delle frequenze che si sono verificati a seguito della crisi del coronavirus. L’invito ai governi, tuttavia, è a intensificare i loro programmi di distribuzione. "Abbiamo circa quattro mesi di ritardo rispetto a quanto avevamo programmato, in linea con i quattro mesi di isolamento che abbiamo vissuto – ha detto Breton –. Ora stiamo esortando gli Stati membri a continuare ad andare avanti il ​​più rapidamente possibile".

Finora, i Paesi Ue e il Regno Unito hanno assegnato in media solo il 27,5% delle bande 5G, osserva Bruxelles. I governi, scrive l'esecutivo Ue, dovrebbero "ridurre i costi" di implementazione del 5G e "rimuovere gli ostacoli amministrativi non necessari", con "misure armonizzate volte a garantire che i fornitori e gli operatori di rete possano condividere l'infrastruttura", e "ottenere le autorizzazioni necessarie per la distribuzione". Inoltre, i Ventisette dovrebbero "fornire un accesso tempestivo allo spettro radio 5G e incoraggiare gli investimenti degli operatori" delle tlc, nonché "stabilire un maggiore coordinamento transfrontaliero" a sostegno del 5G, "in particolare nei settori dell'industria e dei trasporti". Quest'ultimo punto, insiste Bruxelles, è particolarmente importante per garantire "una copertura ininterrotta entro il 2025" alle principali vie di trasporto europee.

Tra i Paesi che a causa della pandemia sono stati costretti a rinviare le aste per le frequenze figurano la Spagna, l’Austria, il Portogallo, la Polonia e la Repubblica Ceca. "Dobbiamo ora assicurarci che la distribuzione avvenga a una velocità armonizzata", ha affermato Breton, sottolineando che gli investimenti sul 5G dovranno essere inclusi "nei piani di ripresa" nazionali per accedere alle risorse del Recovery Fund. Tuttavia, ha proseguito, "non siamo qui per sostituire gli investimenti privati. Siamo qui per incoraggiare anche gli investimenti privati ​​e per raccogliere buone pratiche".

La raccomandazione della Commissione Ue: https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/commission-recommendation-common-union-toolbox-reducing-cost-deploying-very-high-capacity

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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