Un vero e proprio cambiamento rispetto ai tradizionali volti che hanno caratterizzato l'Eurocamera dal 2014 ad oggi e che secondo VoteWatch avrà delle conseguenze in quanto "comporterà una perdita di gran parte della memoria istituzionale". Un cambio di prospettiva che - secondo lo studio - comporterà allo stesso tempo delle sfide, ma anche delle opportunità, sia per chi conduce campagne di comunicazione e di sensibilizzazione, sia per chi - tra gruppi, partiti e personalità politiche - "cercherà di ottenere il sostegno dei neofiti del Pe e che dovrà muoversi con una certa celerità".
Secondo il think-tank inoltre allo stato attuale solo "circa il 15% delle liste dei candidati sono disponibili, specialmente nel Nord Europa, mentre in alcuni Paesi del Sud e dell'Est i nomi saranno tenuti in sospeso fino all'ultimo minuto". VoteWatch aggiunge inoltre che alcuni partiti europei hanno iniziato a preparare i loro manifesti per le elezioni, vale a dire "Verdi, Conservatori (Ecr) e Alde (Liberali)" che "hanno fatto conoscere le loro piattaforme, mentre il Ppe ed i Socialisti (S&D) devono ancora presentarli". E' "tuttavia probabile - precisa lo studio - che i manifesti siano ampi e volutamente ambigui per poter accogliere la diversità di opinioni tra i membri".
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