L'intesa commerciale consentirà di eliminare la stragrande maggioranza del miliardo di euro di dazi annuali pagati dalle imprese europee che esportano in Giappone, oltre a una serie di barriere regolamentari come per esempio quelle sulle auto.
Questa consentirà anche di aprire il mercato giapponese di 127 milioni di consumatori ai prodotti agroalimentari europei chiave.
Le imprese e l'industria europea riunite in BusinessEurope hanno quindi "accolto con favore" l'esito del voto del Parlamento europeo, in quanto "in questi tempi di incertezza economica e politica" il partenariato con il Giappone, secondo le stime, dovrebbe far aumentare le esportazioni del 34% per l'Ue e del 29% per Tokyo, liberalizzando fino al 99% del commercio bilaterale. "Se da una parte accogliamo con favore il parere positivo delle forze politiche attualmente al governo, dall'altra ci chiediamo a cosa sia dovuto il netto cambio di opinione rispetto all'accordo con il Canada, che per la quasi totalità ricalca quello con il Giappone", ha quindi sottolineato l'eurodeputata Pd e portavoce dell'S&d per il commercio internazionale.
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