La Commissione Ue "adotterà un
pacchetto" di misure "la prossima settimana" per evitare
manipolazioni degli elettori alle prossime elezioni europee e
che "sarà applicabile anche per tutte le altre elezioni". Lo ha
annunciato la commissaria giustizia Vera Jourova, sottolineando
di volere evitare un’altra Cambridge Analytica e assicurando che
"l'applicazione del Gdpr", il nuovo regolamento Ue sulla tutela
dei dati personali, "sarà rigida" e riguarderà tutti, "stati
membri e partiti politici". "Le tutele che esistono per il mondo
offline" durante le campagne elettorali "devono essere applicate
anche al mondo online", ha sottolineato.
"Ero molto preoccupata dopo lo scandalo Cambridge Analytica
per la nuova situazione, avendo le prove che il microtargeting e
l'abuso dei dati personali possono essere utilizzati in modo
efficace nelle campagne politiche", ha spiegato così Jourova le
ragioni della mossa di Bruxelles. "Avevo detto in primavera che
questa è una cosa che non vogliamo in Europa" e che "l'Europa
risponderà" perché, ha avvertito la commissaria, "non vogliamo
avere masse facilmente manipolabili ma cittadini con libera
scelta senza essere manipolati o vittime di abuso dei loro dati
personali". Da qui le misure in arrivo "centrate sulle elezioni
europee ma applicabili a tutte le elezioni negli stati membri",
e che, a quanto si apprende, saranno adottate mercoledì prossimo
in concomitanza con il discorso sullo Stato dell'Unione del
presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.
In questo pacchetto, ha annunciato Jourova, "raccomanderemo
agli stati membri una cosa che dovrebbero comunque garantire a
tutti", ovvero che "il Gdpr sarà applicato nel periodo
pre-elettorale" e "che riguarda il ruolo degli stati membri e
dei partiti politici in quest'ultimo". Secondo indiscrezioni,
saranno previste multe per i partiti politici europei che
violeranno le regole sulla privacy. Altro elemento del
pacchetto, ha spiegato la commissaria, "vogliamo più trasparenza
politica e migliori regole online" in modo che le "molte e
strette regole" che valgono per le campagne elettorali nel mondo
reale lo siano anche nel mondo virtuale del web. L'obiettivo è
che sia chiaro per gli utenti dei social come Facebook o Twitter
quando i messaggi che ricevono sono propaganda elettorale e di
chi. "I cittadini devono sapere quando leggono un messaggio
elettorale, questa è la cosa essenziale", ha avvertito Jourova.
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