Il provvedimento prevede snellimenti burocratici e di audit, estende la possibilità di basare rimborsi ed erogazioni sui risultati raggiunti, o secondo un metodo pre-definito.
"Il principale motore della riforma - spiega il vice ministro delle Finanze bulgaro (presidenza di turno del Consiglio dell'Ue) Marinela Petrova - è stato il desiderio di facilitare il compito di quanti beneficiano o gestiscono i fondi comunitari, in risposta ad una richiesta giunta ai legislatori dell'Ue, negli ultimi anni. Ma sono attesi anche altri vantaggi, come un'operatività più rapida, un taglio dei costi, un maggiore effetto delle politiche sul terreno, ed un accesso facilitato per i piccoli beneficiari".
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