"Il giudizio di Frits Bolkestein è senza dubbio una cosa positiva, perché arriva direttamente da colui che ha firmato la direttiva europea contro la quale ci battiamo da anni - commenta Cirio - ma purtroppo non ha valore giuridico: è fondamentale che l'Europa recepisca questo parere con un atto ufficiale e che lo stesso faccia il Governo italiano, altrimenti le sue resteranno solo parole".
"La dichiarazione del commissario", afferma Ciocca, "si pone in contrasto con la sentenza del 2016 della Corte di Giustizia Ue che stabiliva, al contrario, come le concessioni per l'esercizio delle attività turistico-ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri, prorogate in modo automatico, impediscano di effettuare una selezione imparziale e trasparente dei potenziali candidati".
La direttiva europea sui servizi è entrata in vigore nel 2006 "ma il suo recepimento in Italia è stato oggetto di molteplici proroghe anche in considerazione alle criticità relative alle 30mila concessioni esistenti che ricadono in prevalenza sull'attività lavorativa di piccole e medie imprese", ha concluso Ciocca.
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