"Molto clamore per poco",
secondo Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti e Democratici
(S&D) al Parlamento Ue, la questione della lettera di
chiarimento inviata da Bruxelles al governo Renzi. Si tratta
infatti di "una procedura rituale che fa ogni anno la
Commissione europea". E' "una lettera di richiesta di
spiegazioni che saranno date, ci sarà un confronto e alla fine,
sono sicuro, ci sarà un accordo", ha continuato Pittella a
margine di una conferenza stampa a Strasburgo, "perché nessuno
può mettere in discussione le spese che l'Italia ha fatto per
salvare i migranti, per difendere la frontiera esterna della Ue
e per sostenere le famiglie terremotate".
"Non credo - ha affermato ancora il capogruppo S&D da
Strasburgo - che una Commissione Ue politica com'è quella
presieduta da Juncker non tenga conto di queste esigenze".
Pittella ha quindi posto il problema della "lacunosità ed
inadeguatezza" della "struttura delle regole" attuali: "non
posso dire a un cittadino che non si può spendere per mettere in
sicurezza il territorio perché ci sono regole di bilancio,
queste sono le decisioni che fanno odiare la Ue e noi vogliamo
che sia amata".
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