(ANSAmed) - STRASBURGO, 5 LUG - Introdurre la possibilità per
i rifugiati e i richiedenti asilo di lavorare nei loro Paesi
d'accoglienza in modo da aiutarli, non solo a ritrovare una
dignità, ma anche a ridurne, trasformandoli in contribuenti,
l'onere sui bilanci pubblici. E' quanto prevede una risoluzione
non vincolante approvata a larga maggioranza (486 si, 189 no e
28 astensioni) dalla Plenaria di Strasburgo, secondo cui le
politiche di inclusione dovrebbero comprendere anche
l'apprendimento della lingua e attenzione particolare ai tassi
di disoccupazione locale, soprattutto tra i giovani, evitando
ogni dumping sociale o concorrenza sleale.
"Integrare i rifugiati nelle nostre società e nel mercato
del lavoro - osserva il relatore del provvedimento, Brando
Benifei (Pd) - è un passo necessario per trasformare l'attuale
emergenza in un'opportunità. Oltre a restituire loro dignità e
senso di realizzazione personale, ciò permette anche di
alleviare le finanze pubbliche, in quanto li renderebbe
indipendenti e membri attivi delle nostre società. E' una sfida
che comporta la necessità di investire maggiori risorse
pubbliche - aggiunge Benifei - sia da parte degli Stati membri
che dell'Unione. In particolare, chiediamo alla Commissione che
il Fondo sociale europeo venga portato al 25% del bilancio della
Politica di coesione. Non dobbiamo, infatti, correre il rischio
che le risorse per l'integrazione vengano sottratte ad altre
categorie vulnerabili quali giovani disoccupati, disoccupati di
lungo periodo, disabili. Inoltre, è necessario un maggior
sostegno finanziario diretto agli Enti locali, alla società
civile, alle associazioni di volontariato che sono in prima
linea sul fronte delle politiche di accoglienza e integrazione.
Sono orgoglioso - conclude Benifei - del voto contrario di
Marine Le Pen, Matteo Salvini e Nigel Farage, in netta minoranza
nell'Aula". (ANSAmed)
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