STRASBURGO - Una direttiva sul registro dei passeggeri che entri in vigore entro l'anno. Dopo un lungo impasse, il Parlamento di Strasburgo prova a sbloccare il controverso progetto di creazione di un Pnr (Passenger name record) europeo e raggiunge un accordo bipartisan su una risoluzione comune in tema di sicurezza che sarà sottoposto ad approvazione domani. Hanno aderito al testo cinque gruppi, il Ppe, i socialisti, i liberali, i conservatori e gli euroscettici. Ma il gruppo di Grillo e Farage s'e' opposto alla parte dedicata al Pnr. Voteranno invece contro tutta la risoluzione i Verdi e la Sinistra unitaria.
Un testo corposo, lungo diverse cartelle, che arriva alla vigilia del vertice europeo straordinario dedicato al terrorismo, all'Ucraina e alla Grecia e segna un rilancio dell'attivita' di Bruxelles sul fronte della prevenzione e della lotta al terrorismo dopo settimane di polemiche. Insomma, stretto dal pressing congiunto da parte della Commissione prima e del Consiglio dopo, l'Europarlamento raggiunge un'importante intesa politica, qualcosa di piu' di un semplice gesto di buona volonta'. Certamente e' solo l'inizio di un dibattito che nel merito terra' banco nei prossimi mesi: ancora non sono chiari i dettagli e le modalita' con cui verranno raccolti i dati e i tempi della loro 'conservazione'. E non sara' semplicissimo trovare un punto di equilibrio tra le esigenze di assicurare la sicurezza e difendere il diritto alla privacy.
Tuttavia, oggi quello che conta e' la scelta di andare avanti. Molto soddisfatta la parlamentare del Pd Cecile Kyenge. "Abbiamo fatto un passo avanti sulla via di un maggiore coordinamento nel settore della sicurezza al livello europeo. Il Pnr e' uno dei punti della strategia, assieme a un miglior utilizzo di Europol e del coordinamento tra forze dell'intelligence". Sollevata anche Elisabetta Gardini (Fi). "Non era piu' possibile rimandare uno strumento essenziale come il Pnr. Mi chiedo come sia potuto accadere che la fidanzata di Coulibaly abbia potuto prendere un aereo e partire per un altro Paese. Con il Pnr non sarebbe potuto succedere". Infine Barbara Spinelli (Gue) argomenta cosi' il suo no. "Il testo parla solo di sicurezza e non c'è quasi nulla su ciò che sta alla radice della mancanza di sicurezza, quindi la possibilità di coniugare la creazione di condizioni vivibili nelle nostre città, nei Paesi d'Europa per le popolazioni e la religione dell'Islam".
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