Questo nonostante ci sia un'ampia evidenza di comportamenti pericolosi e spericolati da parte della guardia costiera libica, nonché la consapevolezza che tutti coloro che vengono intercettati dalle forze libiche vengono sbarcati in Libia e sottoposti a una indefinita e arbitraria detenzione". E' la denuncia contenuta in un rapporto di Human Rights Watch pubblicato in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno.
Una responsabilità condivisa dall'Ue e da altri Stati membri, spiega l'organizzazione, che "stanno offrendo formazione, equipaggiamento e fondi" alle forze libiche. Mentre in Turchia l'accordo siglato nel 2016, mirato a bloccare i transiti, ha avuto un "impatto negativo sui diritti umani", con casi documentati di spari sui profughi siriani al confine e di abusi.
Al contrario, dice Hrw, "l'Ue dovrebbe salvare le vite in mare, estendere canali legali e sicuri di ingresso e creare un meccanismo equo per condividere le responsabilità in Europa".
"Un approccio diverso è possibile e necessario", conclude l'organizzazione.
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