"Il 2018 sarà un anno cerniera - ha detto Jhinaoui - perché si appresta a scadenze elettorali importanti" con cui dovrà consolidare il processo avviato nel 2011, per questo chiediamo "un'attenzione speciale" da parte dell'Ue, "che ha un ruolo importante da giocare" per il modello democratico del Paese.
Jhinaoui ha protestato per l'inclusione della Tunisia (successivamente rimossa) nella lista nera dei paradisi fiscali stilata dall'Unione. "E' stata una decisione ingiusta e unilaterale. La Tunisia non era stata consultata", ha affermato.
Il ministro ha anche chiesto "maggiore sostegno per i giovani" tunisini e di "rafforzare le esportazioni di olio d'oliva" verso l'Unione europea.
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