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Turchia: corte ci ripensa, capo Amnesty resta in cella

Turchia: corte ci ripensa, capo Amnesty resta in cella

Tribunale Istanbul rovescia la sua decisione di ieri su rilascio

ISTANBUL, 01 febbraio 2018, 13:25

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Caos giudiziario in Turchia sulla sorte del presidente di Amnesty International, Taner Kilic. Dopo che ieri un tribunale di Istanbul ne aveva decretato la fine della detenzione cautelare, che dura da quasi 8 mesi, la stessa corte ha rovesciato oggi la propria decisione, stabilendo che l'avvocato per i diritti umani dovrà restare in carcere. Lo denuncia la stessa ong, che nelle scorse ore aveva segnalato ostacoli all'esecuzione del provvedimento di rilascio di Kilic.

Dopo la decisione di ieri sul rilascio, ha spiegato l'ong, Kilic era stato condotto fuori dal carcere e subito trasferito sotto custodia della gendarmeria turca per un nuovo mandato di cattura emesso nei suoi confronti.

Stamani è poi giunta la marcia indietro del tribunale.

La direttrice per l'Europa di Amnesty, Gauri van Gulik, si è intanto recata ad Ankara per discutere il caso direttamente con il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu. "Il tribunale ha cambiato idea... Perché? Chi può dirlo, nessuna spiegazione fornita. Devastante per la famiglia e un affronto per la giustizia", ha scritto van Gulik su Twitter.

A processo insieme ad altri 10 attivisti per i diritti umani, tra cui anche la direttrice di Amnesty in Turchia, Idil Eser, Kilic è accusato di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen ed è l'unico degli imputati ancora in carcere.



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