Fare della cultura un asse
della diplomazia europea ed uno strumento per promuovere la
libertà di espressione artistica ed il dialogo interculturale ed
interreligioso. E' questo l'obiettivo del rapporto sulla nuova
Strategia dell'Ue per le relazioni culturali, firmato da Silvia
Costa, PD-S&D, ed Elmar Brok, CDU-PPE, ed approvato oggi dal
Parlamento Ue. "Non dobbiamo esportare o imporre la cultura
europea", ha spiegato oggi in conferenza stampa Costa, "ma
essere fieri di come il nostro continente, dopo conflitti,
dittature e guerre, abbia trovato gli elementi per creare una
cultura comune nella diversità, con questa possiamo ispirare e
guidare le relazioni con altri paesi".
Tra le azioni proposte la creazione di piani di azione
pluriennali, un programma per la mobilità e gli scambi
internazionali dei giovani artisti ed operatori della cultura,
lo sviluppo del turismo culturale e l'inclusione della cultura
in tutti gli accordi bilaterali a partire dall'accordo di
Cotonou con i Paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico). Strasburgo
chiede anche l'avvio della "piattaforma della diplomazia
culturale" in collaborazione con la rete Eunic degli istituti di
cultura degli Stati membri e l'istituzione di un meccanismo per
la prevenzione, la valutazione e la ricostruzione del patrimonio
culturale a rischio.
"Il 2018 - ha aggiunto Costa - sarà l'Anno del Patrimonio
culturale Europeo, una prima concreta opportunità per la
promozione del patrimonio culturale, materiale, immateriale e
digitale, come elemento centrale della dimensione internazionale
dell'Ue". L'inaugurazione dell'Anno del Patrimonio culturale
avverrà a Milano a dicembre.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA