Kiev nell'ultimo anno è riuscita a proseguire "il suo processo di transizione democratica" malgrado l'anessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia e la destabilizzazione dell'est del Paese, l'aggravarsi della situazione economica e l'incapacità di fornire assistenza umanitaria ad oltre un milione di sfollati interni.
Ora Bruxelles chiede di andare avanti: nel percorso di decentramento, nella revisione della legge sulle elezioni locali "visto che sono fissate nella seconda metà del 2015", con la riforma giudiziaria e della pubblica amministrazione.
Nell'elenco delle raccomandazioni Bruxelles ribadisce poi a Kiev la richiesta di allinearsi alla normativa europea in materia di energia e domanda ancora un'indagine indipendente sulle proteste fra novembre 2013 e febbraio 2014, oltre che sui fatti di Odessa di maggio 2014, con il sostegno del Consiglio d'Europa. (ANSA)
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