La richiesta era già contenuta nella dichiarazione congiunta di Riga, pubblicata al termine dell'informale dei ministri dell'Interno e giustizia del 29 gennaio.
Nella bozza delle conclusioni del vertice si sottolinea comunque l'importanza di "fare pieno uso dell'attuale contesto Schengen per rafforzare e modernizzare i controlli alle frontiere esterne".
In una sorta di lista in sette punti per "garantire la sicurezza dei cittadini", i leader ribadiscono "l'urgenza" di una direttiva sul Passenger name record (registro dei passeggeri dei voli) "forte ed efficace" con "solide salvaguardie sulla protezione dati"; chiedono di "rafforzare la condivisione di informazioni e collaborazione operativa, anche attraverso Europol ed Eurojust"; e una maggiore cooperazione dei servizi segreti.
Ma i leader guardano anche al traffico delle armi ed ai flussi finanziari che alimentano il terrorismo. "Tutte le autorità competenti - si spiega - devono accrescere la loro collaborazione nella lotta contro il traffico illecito delle armi" e provvedere ad un "rapido adattamento della legislazione" di riferimento.
Gli "Stati membri devono attuare velocemente le regole rafforzate per impedire il riciclaggio di denaro ed il finanziamento al terrorismo" e fare in modo che tutte le "autorità competenti rafforzino la loro azione per tracciare i flussi finanziari e congelare i beni usati" per alimentare il terrorismo.
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