Kovalchuk e Shamalov sono azionisti di maggioranza della Banca Rossiya, "considerata la banca personale dei funzionari di alto grado della Federazione russa", si legge nella Gazzetta ufficiale. Dall'annessione della Crimea, "la Rossiya ha aperto filiali in Crimea e a Sebastopoli, consolidando la loro integrazione alla Russia". Inoltre, la Rossiya detiene azioni del National Media Group "che controlla le tv che sostengono attivamente la destabilizzazione dell'Ucraina".
Tra i sanzionati, colpiti da congelamento dei beni e bando dei visti, c'è poi Alexey Alexeyevich Gromov, "vice capo dello staff dell'amministrazione presidenziale russa, responsabile di istruire i media russi a prendere una posizione favorevole ai separatisti ucraini e quindi contribuendo alla destabilizzazione dell'Ucraina". E ancora Oksana Tchigrina, "portavoce del cosiddetto governo della cosiddetta Repubblica di Lugansk, che ha fatto dichiarazioni giustificando tra l'altro l'abbattimento di un aereo militare ucraino, la presa di ostaggi, combattimenti da parte di gruppi illegali".
Tra i sanzionati anche Boris Litvinov, "presidente del cosiddetto Consiglio supremo della cosiddetta Repubblica di Donetsk, che era alla base dell'organizzazione del referendum illegale che ha portato alla proclamazione della Repubblica di Donetsk".
Infine, Sergey Abisov, "che accettando la carica di cosiddetto ministro dell'Interno della Crimea dal presidente russo ha minato l'integrità dell'Ucraina".
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