Per il Tribunale Ue, invece, "i due segni in conflitto presentano un debole grado di somiglianza visiva", e un "tenue" grado di somiglianza fonetica. Questo anche perché il marchio Chiara Ferragni "è un marchio complesso, composto tanto da elementi denominativi quanto da elementi figurativi", visto che non c'è solo il nome e il cognome ma anche un occhio con le ciglia dritte. Per cui il Tribunale ritiene che le differenze tra i segni "costituiscono motivi sufficienti per escludere la sussistenza di un rischio di confusione nella percezione del pubblico".
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