Il programma Ue per ricerca e
innovazione più ambizioso di sempre, con un maxibudget da 100
miliardi di euro per il 2021-2027. E' il nuovo Horizon Europe,
il successore dell'attuale Horizon 2020, presentato dalla
Commissione Ue per il prossimo bilancio pluriennale. L'attuale
programma è di 77 miliardi per 28 Paesi, che senza la Gran
Bretagna scendono a 67, quindi i 100 miliardi per il prossimo
arco temporale costituiscono "il maggiore aumento di sempre"
degli investimenti per la ricerca, ha sottolineato il
commissario Ue responsabile Carlos Moedas. Questi verranno
assegnati sulla base di tre "pilastri di azione", ossia 'Scienza
aperta' da 25,8 miliardi, Sfide globali e competitività
industriale' da 52,7 miliardi, e 'Innovazione aperta' da 13,5
miliardi. La proposta della Commissione Ue dovrà essere discussa
nell'ambito dei negoziati con i 28 e il Parlamento europeo sul
bilancio Ue per il 2012-2027.
In dettaglio, il primo pilastro dedicato alla 'Scienza
aperta', sosterrà con 25,8 miliardi infrastrutture di ricerca,
poi progetti di ricerca di frontiera anche tramite il Consiglio
europeo della ricerca (16,6 miliardi), e le borse per
ricercatori delle Azioni Marie Curie (6,8 miliardi). Il secondo,
'Sfide globali e competitività industriale', con ben 52,7
miliardi, si occuperà di temi sociali e industriali - dai
trasporti puliti alla lotta alla plastica negli oceani sino a
quella contro il cancro -, insieme al Joint Research Centre Ue
di Ispra (2,2 miliardi). Infine il terzo, 'Innovazione aperta',
con 13,5 miliardi, si concentrerà su soluzioni innovative e
trasferibili sul mercato insieme al COnsiglio europeo per
l'innovazione (10 miliardi) e all'Istituto europeo per
l'innovazione e la tecnologia (3 miliardi). Di questi 100
miliardi complessivi, 3,5 verranno però dal nuovo 'Piano
Juncker' per gli investimenti, il Fondo InvestEU, e 2,4 miliardi
dal programma Euratom.
Tra le novità introdotte rispetto all'attuale Horizon 2020,
vi è la creazione di un Consiglio europeo dell'innovazione (Eci)
che sarà referente unico per portare dal laboratorio al mercato
le tecnologie ad alto potenziale più promettenti, individuando e
finanziando le innovazioni ad alto rischio in rapida evoluzione
che hanno forti potenzialità di creare nuovi mercati. Due i suoi
strumenti di finanziamento principali, uno per le fasi iniziali
e l'altro per lo sviluppo e la diffusione sul mercato,
integrando l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit).
Verrà inoltre raddoppiato il sostegno fornito agli stati
membri in ritardo con gli sforzi per mettere a frutto il loro
potenziale nazionale di ricerca e innovazione, grazie anche alle
nuove sinergie con i fondi strutturali e di coesione. Il 'fare
sistema' con tutti gli altri programmi e fondi Ue, dal digitale
alla difesa sino alla coesione, diventerà quindi la filosofia
operativa guida. Sul fronte strettamente scientifico, invece, a
guidare sarà il principio dell' "open science", che diventerà il
modus operandi di Horizon Europe: verrà quindi richiesto il
libero accesso alle pubblicazioni e ai dati.
Si tratta però di cifre e disposizioni che potranno essere
modificate a seconda dell'andamento dei futuri negoziati tra
Commissione, stati membri ed Europarlamento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA