Stanno avanzando i preparativi
per accogliere la divisione regionale del Tribunale unificato
per i brevetti a Milano, ma gli stati membri devono accelerare
il processo di ratifica nazionale perché il nuovo sistema possa
entrare in vigore. L'Italia ha già fatto il suo dovere. E' il
messaggio del sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi al
termine del Consiglio Ue competitività dove è stato fatto il
punto della situazione sulla questione.
La commissaria Ue all'industria Elzbieta Bienkowska ha
ribadito il suo disappunto per il ritardo che si continua ad
accumulare per la partenza vera e propria del brevetto unitario
europeo. "Spero veramente che, con la pronuncia della Corte
costituzionale tedesca prevista in primavera, si possa
procedere, è tutto congelato sino ad allora, mentre con la Gran
Bretagna tutto va bene, dovrebbero ratificare entro fine anno",
ha affermato la commissaria. Serve ancora la ratifica formale di
almeno questi due Paesi perché il sistema possa effettivamente
entrare il vigore.
"Sarebbe bene accelerare, l'Italia lo ha fatto", ha
sottolineato Gozi, ricordando che "il governo Renzi è andato in
discontinuità con chi l'ha preceduto decidendo di aderire alla
cooperazione rafforzata" Ue sul brevetto (da cui sono fuori ora
più solo la Spagna e la Croazia, mentre dal Tribunale anche la
Polonia). Roma ha quindi "accelerato molto i processi di
ratifica, che sono stati completati, definiti e depositati, e
siamo anche in uno stato avanzato di preparazione per la
divisione regionale del Tribunale che avrà sede a Milano", ha
continuato il sottosegretario. L'Italia, ha affermato Gozi,
senza la Gran Bretagna diventa il terzo Paese per numero di
brevetti registrati, con le regioni di Lombardia ed Emilia
Romagna che da sole superano diversi stati membri. Cosa
succederà però con la Brexit, se Londra potrà restare nel
sistema dei brevetti Ue messo in piedi con la cooperazione
rafforzata, ha spiegato Gozi, "è un tema è legato ai negoziati".
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