"Diversi stati membri vogliono dotarsi di uno strumento di controllo come quello che ha la Francia", hanno spiegato fonti diplomatiche, perché l'obiettivo è che ci sia "reciprocità" negli investimenti ma anche negli appalti pubblici tra i Paesi Ue e quelli terzi. "Non si tratta", quindi, spiegano le fonti, di "trasferire competenze nazionali alla Commissione, ma di sviluppare un discorso di sorveglianza condivisa sui settori strategici". Il Consiglio europeo, spigano fonti Ue, darà quindi mandato alla Commissione di proporre come questo sistema Ue di "screening" dovrà operare, anche se le "decisioni restano a livello nazionale".
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