BRUXELLES - Aver assicurato che la politica di coesione sia ancora rivolta a tutte le regioni europee anche dopo il 2020, e che la sua gestione includa tutti i livelli di governance, da quello europeo al regionale, è un primo "risultato fondamentale". Tuttavia, "i tagli del 10% alle risorse e il rischio di centralizzazione potrebbero impedire agli attori locali di supportare in maniera efficiente i cittadini e le imprese".
Questo il giudizio dell'Alleanza europea per la coesione sulla bozza di riforma dei fondi strutturali presentata martedì dalla Commissione Ue. La coalizione coordinata dal Comitato Ue delle Regioni (CdR), in pochi mesi ha raccolto oltre 5.500 firme contro possibili tagli ai fondi strutturali, che secondo alcuni scenari avrebbero potuto raggiungere il 30%.
"La forte mobilitazione ha permesso all'Alleanza di raggiungere i primi risultati importanti", ha dichiarato in una nota il presidente del CdR, Karl-Heinz Lambertz, "ma la tendenza a centralizzare la gestione della politica di coesione sta ancora minacciando l'essenza di questa politica, così come le regole che la legano alle politiche macroeconomiche nel quadro del semestre europeo". "Lavoreremo duramente" per migliorare la proposta della Commissione, ha assicurato Lambertz.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA