Serve una semplificazione delle
regole per l'utilizzo dei fondi Ue, in modo da renderli più
efficaci e trasparenti e meno soggetti a errori o frodi. E una
delle modalità per farlo è legarli alla realizzazione di riforme
strutturali da concordare tra i Paesi e Bruxelles. E' quanto
emerge dalle raccomandazioni del Gruppo di alto livello messo in
piedi dalla Commissione Ue e guidato dall'ex commissario Siim
Kallas, che spingono per un quadro di regole ridotto e chiaro
per i fondi di coesione dopo il 2020.
L'architettura delle regole attuali funziona ma ha bisogno di
una "buona ripulita", secondo gli esperti di Bruxelles. Questi
chiedono quindi di armonizzare le regole per tutti i tipi di
fondi Ue per quanto riguarda aiuti di stato, appalti pubblici e
rimborsi dei costi, in modo da facilitare le richieste di
utilizzo di più finanziamenti - come per esempio fondi di
coesione e Piano Juncker - per uno stesso progetto.
Altra raccomandazione, ridurre all'osso le norme Ue da
seguire per stati e regioni se questi hanno un'amministrazione
"affidabile", un cofinanziamento nazionale "significativo",
riforme strutturali "chiave" da attuare e con un focus su "poche
aree prioritarie". A questo punto, suggerisce il Gruppo di alto
livello, si potrebbero limitare le regole Ue alla definizione
delle priorità degli investimenti strategici e ai principi da
seguire per effettuare la spesa. Stati e membri e Commissione
dovrebbero quindi concordare le riforme strutturali nonché i
risultati concreti che fanno scattare i rimborsi. I fondi
potrebbero essere quindi assegnati tramite i meccanismi
amministrativi nazionali e il lavoro di audit della Commissione
Ue diventerebbe quindi "limitato".
"Meno regole e più semplici significano migliori risultati e
meno errori", ha affermato la commissaria Ue alla politica
regionale Corina Cretu, mentre Kallas ha sottolineato che "più
trasparenza è anche meno corruzione". In ogni caso "sino al 2020
continueremo con il sistema attuale" di regole in vigore, ha
assicurato il commissario al bilancio Guenther Oettinger.
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